È questo un paesaggio apparentemente brullo ma straordinariamente ricco sia da un punto di vista naturalistico, con la presenza della pseudo–steppa mediterranea, sia per gli interessanti fenomeni di antropizzazione presenti; qui si conservano, più o meno intatte, le testimonianze di una civiltà contadina di straordinario ingegno: masserie, trulli, muretti a secco, cisterne, poste e tratturi per la transumanza.
Un patrimonio di inestimabile valore che racconta, ancora oggi, la fatica e il carattere forte dei contadini che sono riusciti, pur tra grandi difficoltà, a rendere produttiva questa zona della Puglia.
Lo stesso carattere lo ritroviamo nei vini. Questo è il regno del Nero di Troia, vitigno presente in ben tre DOC del Nord-barese e della neonata provincia Barletta-Andria-Trani e che dà origine a vini di buona struttura adatti anche all’invecchiamento.
La zona di Castel del Monte, con i suoi terreni rocciosi ma ricchi di vegetazione spontanea, è punteggiata di filari di Nero di Troia ma anche di Aglianico, Bombino Bianco, Bombino Nero, Montepulciano e Pampanuto.
Spostandoci sulla costa scopriamo il vino Moscato di Trani o Moscato Reale, altra importante DOC del territorio, le cui uve, lasciate a maturare fino quasi all’appassimento, danno origine a un dolce nettare, accompagnamento ideale per le tipiche paste di mandorla pugliesi.
Questa Doc interessa l’intero territorio regionale. Vino dolce prodotto con uve Aleatico (minimo 85%), con eventuale aggiunta di Negroamaro, Malvasia Nera e Primitivo. Serve un invecchiamento di 3 anni per ottenere il riconoscimento di Riserva.
Una delle Doc più note della Puglia, si produce nell’area tra Minervino Murge, Andria, Corato, Trani, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle e Toritto. Il vino Castel del Monte bianco Doc prevede la presenza di vitigni Pampanuto o Pampanino, Chrdonnay o Bombino bianco. Prodotto anche nella versione frizzante, si presenta di colore paglierino con sentori olfattivi gradevoli e delicati. Asciutto e fresco al palato. Il vino Castel del Monte rosso o rosato Doc prevede la presenza di vitigni Nero di Troia, Aglianico, Montepulciano e Bombino nero, quest’ultimo nei rosati. Il rosso è prodotto anche nelle tipologie novello e riserva.
Questa Doc è prodotta in 16 comuni tra la provincia BAT e la provincia di Bari.
Il vino rosso Gioia del colle si compone di: Primitivo (50-60%), Montepulciano, Sangiovese, Malvasia nera (massimo 10%), Negroamaro (40-50%).
Vino da tutto pasto, si presenta di colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento. Secco, armonico, leggermente tannico si accompagna a piatti a base di carne rosse e formaggi.
Il disciplinare prevede anche le versioni rosato, bianco, primitivo, aleatico dolce e aleatico liquoroso dolce.
Questo vino è uno dei bianchi Doc più noti di Puglia, si produce nei comuni di Gravina, Poggiorsini e in parte in quelli di Altamura e Spinazzola.
Nasce da Malvasia del Chianti (40-65%), Greco di Tufo e Bianco d’Alessano (35-60%), in aggiunta eventuale di Bombino Bianco, Trebbiano Toscano e Verdeca (massimo 10%).
Di colore paglierino tendente al verdolino, si presenta secco o amabile al palato.
Si produce anche nella versione spumante e si abbina perfettamente a piatti a base di pesce o funghi.
Il vino bianco si produce nei comuni di Locorotondo, Fasano e in parte di Cisternino, con Verdeca (50-60%), Bianco d’Alessano (35-50%) eventualmente in aggiunta alla Malvasia toscana, al Bombino bianco e al Fiano (massimo 5%).
Si presenta di colore verdolino o paglierino chiaro, è secco e delicato al palato e si presta ad accompagnare ogni tipo di antipasto. Prevista anche nella tipologia spumante.
La zona interessata comprende i comuni di Martina Franca, Crispiano, Alberobello, parte di Ceglie Messapico e Ostuni.
Il vino Martina Franca doc si ottiene da Verdeca (50-65%), Bianco d’Alessano (35-50%), con eventuale aggiunta di Malvasia Toscana, Bombino bianco e Fiano (massimo 5%).
Si tratta di un bianco dal colore verdolino o paglierino chiaro, secco e delicato al palato, si produce anche nella versione spumante e accompagna antipasti e piatti leggeri.
Questa DOC si produce nei comuni della provincia BAT e di Foggia.
Si produce con uve Moscato Bianco, detto anche Moscato di Trani o Moscato Reale, con l’eventuale aggiunta di altri vitigni con aroma di Moscato (massimo 15%). Vino dolce naturale di colore giallo dorato.
Il disciplinare prevede una graduazione minima di 14,5° e un’affinazione di 5 mesi. Prevista anche la versione liquorosa con gradazione minima di 18°.
Si produce a Barletta, in parte ad Andria e Trani, San Ferdinado di Puglia e Trinitapoli. Si produce con Nero di Troia con eventuale aggiunta di Montepulciano, Sangiovese (massimo 30%) e Malbech (massimo 10%).
Di colore rosso rubino granato con riflessi arancioni se invecchiato. Di buona struttura, al naso risulta vinoso, armonico al palato.
Ha una gradazione minima di 12° e se invecchiato due anni di cui uno in botti di rovere, può fregiarsi del titolo di Riserva.
Nero di Troia (minimo 60%) con eventuale aggiunta di Sangiovese e Montepulciano (massimo 35%). Vino da tutto pasto, ha buona struttura e presenta un colore rosso rubino.
Gradazione minima 12°, con gradazione di 13° e due anni di invecchiamento acquista la qualifica di Riserva.
L’indicazione geografica tipica “Murgia” è riservata ai seguenti vini:
I vini ad indicazione geografica tipica “Murgia” bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti nell’ambito aziendale da uno o più vigneti raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Bari a bacca di colore corrispondente.
L’indicazione geografica tipica “Murgia” bianco con la specificazione di uno dei seguenti vitigni: Bombino bianco, Chardonnay, Fiano, Greco, Garganera, Moscato bianco, Pampanuto, Pinot bianco, Bianco d’Alessano, Verdeca, Malvasia, Moscatello Selvatico, Sauvignon, è riservata ai mosti e vini ottenuti dalla vinificazione delle uve provenienti dai rispettivi vitigni per almeno l’85%.
L’indicazione geografica tipica “Murgia” rosato con la specificazione di uno dei seguenti vitigni: Aglianico, Pinot nero, Sangiovese, Uva di Troia, Bombino nero, è riservata ai mosti e vini ottenuti dalla vinificazione delle uve provenienti dai rispettivi vitigni per almeno l’85%.
L’indicazione geografica tipica “Murgia” rosso con la specificazione di uno dei seguenti vitigni: Aglianico, Aleatico, Sangiovese, Uva di Troia, Pinot nero, Cabernet Sauvignon, Primitivo, è riservata ai mosti e vini ottenuti dalla vinificazione delle uve provenienti dai rispettivi vitigni per almeno l’85%.
Possono concorrere, da sole o congiuntamente alla produzione dei mosti e vini sopra indicati, le uve dei vitigni a bacca di colore analogo, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Bari fino ad un massimo del 15%.
I vini ad indicazione geografica tipica “Murgia” con la specificazione di uno dei vitigni sopra menzionati possono essere prodotti anche nella tipologia frizzante.
I vini ad indicazione geografica tipica “Murgia” con la specificazione di uno dei vitigni Moscato Bianco, Moscato Selvatico, Primitivo e Aleatico possono essere prodotti nella tipologia abboccato, amabile e dolce. (art.2 Disciplinare di produzione dei vini ad indicazione geografica tipica “Murgia”)
La zona di produzione delle uve per l’ottenimento dei mosti e dei vini atti ad essere designati con la indicazione geografica tipica “Murgia” comprende l’intero territorio amministrativo della provincia di Bari. (art.3 Disciplinare di produzione dei vini ad indicazione geografica tipica “Murgia”)
L’indicazione geografica tipica Puglia, è riservata ai seguenti vini:
I vini ad indicazione geografica tipica Puglia bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni raccomandati e/o autorizzati nelle rispettive province di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto, a bacca di colore corrispondente. L’indicazione geografica tipica Puglia con la specificazione di uno dei sotto indicati vitigni raccomandati e/o autorizzati in tutte le province della regione Puglia, esclusi i vitigni: Montepulciano od Ottavianello, è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, per almeno l’85% dei corrispondenti vitigni: Aleatico, Aglianico, Bombino nero, Bombino bianco, Falanghina, Fiano, Greco, Malvasia bianca, Malvasia nera, Uva di Troia, Moscato bianco, Moscatello, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Pinot bianco, Pinot nero, Riesling, Sauvignon, Primitivo, Negroamaro, Verdeca, Bianco d’Alessano, Pampanuto, Trebbiano, Sangiovese. I vini ad indicazione geografica tipica Puglia con la specificazione di uno dei vitigni di cui al presente articolo possono essere prodotti anche nelle tipologie frizzante e novello. (art.2, Disciplinare di produzione dei vini ad indicazione geografica tipica Puglia). La zona di produzione delle uve per l’ottenimento dei mosti e dei vini atti ad essere designati con la indicazione geografica tipica Puglia comprende i territori amministrativi delle province di: Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto. (art.3, Disciplinare di produzione dei vini ad indicazione geografica tipica Puglia).
Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Castel del Monte Bombino Nero” deve essere ottenuto da uve prodotte dai vigneti aventi nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica: Bombino nero minimo 90%. Possono concorrere alla produzione di detto vino, da sole o congiuntamente, nella misura massima del 10%, anche le uve di altri vitigni a bacca nera non aromatici idonei alla coltivazione nella regione Puglia per la zona di produzione omogenea “Murgia Centrale” (Disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata e garantita Castel del Monte Bombino Nero, art.2). Le uve atte alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata e garantita “Castel del Monte Bombino Nero” devono essere prodotte in una zona che comprende il territorio comunale di Minervino Murge e in parte i territori comunali di Andria, Corato, Trani, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle, Toritto e l’isola amministrativa D’Ameli del comune di Binetto. (Disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata e garantita Castel del Monte Bombino Nero, art.3).
Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Castel del Monte Nero di Troia Riserva” deve essere ottenuto da uve prodotte dai vigneti aventi nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica: Nero di Troia minimo 90%, possono concorrere alla produzione di detto vino, da sole o congiuntamente, nella misura massima del 10%, anche le uve di altri vitigni a bacca nera non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Puglia per la zona di produzione omogenea “Murgia Centrale”. (Disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata e garantita Castel del Monte Nero di Troia Riserva, art.2). Le uve destinate alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata e garantita “Castel del Monte Nero di Troia Riserva” devono essere prodotte in una zona che comprende il territorio comunale di Minervino Murge e in parte i territori comunali di Andria, Corato, Trani, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle e Toritto e completamente l’isola amministrativa D’Ameli del comune di Binetto. (Disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata e garantita Castel del Monte Nero di Troia Riserva, art.3)
Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Castel del Monte Rosso Riserva” deve essere ottenuto da uve prodotte dai vigneti aventi nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica: Nero di Troia minimo 65%.
Possono concorrere alla produzione di detto vino, da sole o congiuntamente, nella misura massima del 35%, anche le uve di altri vitigni a bacca nera non aromatici idonei alla coltivazione nella regione Puglia per la zona di produzione omogenea “Murgia Centrale” (Disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata e garantita Castel del Monte Rosso Riserva, art.2)
Le uve destinate alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata e garantita “Castel del Monte Rosso Riserva” devono essere prodotte in una zona che comprende il territorio comunale di Minervino Murge e in parte i territori comunali di Andria, Corato, Trani, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle e Toritto e completamente l’isola amministrativa D’Ameli del comune di Binetto. (Disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata e garantita Castel del Monte Rosso Riserva, art.3).