Quella della tessitura è un’arte talmente antica da non poter indicare un periodo preciso di inizio. Le prime tessiture erano ordite con erbe vegetali, inizialmente per ricavare corde, poi cesti e reti da pesca e solo successivamente per tessere indumenti, mantelle e coperte.
La Puglia è una regione ricca di artigianato artistico e in particolare la zona del Salento è stata un punto di riferimento per la produzione di ricami e tessuti.
Sono famosi i tappeti in lana e cotone grezzo di Maglie e Surano dove si utilizza una tecnica tipica chiamata “fiocco leccese”, un intreccio particolare che permette di ottenere una superficie dall'aspetto arricciato tipico dei famosi tappeti.
Per tradizione l’attività di tessitura e ricamo era di competenza delle donne che sapevano utilizzare con grande manualità i telai in legno dell’epoca, confezionando abiti e biancheria di grandissimo pregio.
A Maglie, la scuola di ricamo era talmente famosa che una particolare tecnica di ricamo è stata chiamata “Punto Maglie”
In alcuni casi l’arte del ricamo era un sapere prezioso che si custodiva gelosamente per essere tramandato soltanto di madre in figlia.
Nel 1783 nasce a Copertino la storica Sartoria Cordella con l’obiettivo di tramandare i propri metodi di taglio e confezione a chiunque volesse intraprendere la professione di sarto e stilista.
Nel secondo 800, i sarti lasciano la sede di Copertino per aprire un atelier a Lecce. Il successo è immediato.
Oggi la tradizione familiare continua con Pino Cordella, sarto e stilista a cui si deve l’idea di raccogliere un materiale ricchissimo sparso in mezzo mondo, tra gli atelier cileni argentini e francesi, quasi a radunare le impronte lasciate dai suoi familiari.
Abiti e attrezzature di sartoria, sono oggi raccolte insieme a una serie di attrezzi dell’arte sartoriale, ferri da stiro, cesoie, macchine protoindustriali, cartamodelli, ventagli e riviste di moda dell’800 italiano e francese.
A Lecce, il “Centro Studi Cosimo Cordella” è un vero e proprio laboratorio che partendo dalla valorizzazione della memoria storica, sviluppa l’arte sartoriale tra i giovani, mentre coltiva la passione per il collezionismo in attesa di affidare alla città, quel museo oggi raccolto in casse e nei piccoli ambienti dell’atelier. Un Museo che, nonostante le difficoltà di conservazione è meta continua di studiosi, ricercatori e laureandi in cerca di documentazione altrimenti introvabile.