A Taranto la Settimana Santa è caratterizzata dallo svolgersi di riti che da circa tre secoli si tramandano inalterati e che ancora oggi coinvolgono nel profondo tutta la cittadinanza. La tradizione dei riti pasquali ha origine dalla dominazione spagnola dell’Italia meridionale: a Taranto furono introdotti dal patrizio tarantino don Diego Calò che commissionò a Napoli la realizzazione delle statue di Gesù Morto e dell’Addolorata agli inizi del Settecento.
Il primo dei riti pasquali ha inizio la Domenica delle Palme con un’asta durante la quale i confratelli delle due principali confraternite, quella di Maria Santissima Addolorata e di San Domenico e quella di Maria Santissima del Carmine, “gareggiano” per aggiudicarsi l’onore di portare le pesanti statue durante le processioni dell'Addolorata e dei Sacri Misteri. La presenza delle confraternite a Taranto ha una storia molto antica: già a partire dal XV secolo, infatti, se ne attesta la presenza, divenuta poi più massiccia in seguito all’abolizione degli ordini monastici nel Regno di Napoli che favorì la nascita di queste “congregazioni” nate per custodire le tradizioni religiose popolari.
Il culmine dei riti della Settimana Santa sono le processioni dei Perdune, dell’Addolorata e dei Misteri. I Perdune (Perdoni) sono i membri della congregazione del Carmine, così chiamati in ricordo degli antichi pellegrini che si recavano a Roma per ottenere il perdono dei peccati commessi. L’uscita dei Perdoni, il Giovedì Santo, è il primo atto della Settimana Santa tarantina. Escono, ad intervalli, dalla chiesa madre per effettuare un pellegrinaggio verso i Sepolcri delle principali chiese cittadine.
Si muovono in coppia, “le poste”, scalzi, con un’andatura lenta e dondolante detta “nazzecata”. Sono vestiti con l’abito tradizionale che si compone di un camice bianco, un rosario nero in vita, una cinghia di cuoio, una mozzetta color crema abbottonata sul davanti, un cappuccio bianco con due forellini all’altezza degli occhi e un cappello nero. I Perdoni portano inoltre una mazza alta circa due metri che simboleggia l’antico bastone dei pellegrini. Il rito dura fino alla mezzanotte.
Dopo la processione dei Perdune, al suono di una triste marcia funebre, parte la processione dell’Addolorata. Il corteo è preceduto dal tracollante che con la tracolla o troccola, asse di legno con pendagli metallici, produce un caratteristico suono che segna il ritmo e l’andatura della processione che si protrae per quasi 14 ore. La processione dei Misteri esce il pomeriggio del Venerdì Santo e rientra nella chiesa del Carmine la mattina del Sabato Santo.
Nelle ore successive, le manifestazioni vengono sospese: è, infatti, il momento del dolore e della meditazione per la morte di Cristo. A mezzanotte, le campane delle chiese annunciano che Cristo è risorto. È l’annuncio pasquale che spazza via l’atmosfera penitenziale, ponendo fine ai riti della Settimana Santa, e invita tutti alla gioia per la resurrezione di Cristo.
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