Tra i mestieri più antichi che ancora oggi sopravvivono in Puglia, quello dei cestai è tra i più affascinanti.
Più antica della ceramica e della tessitura, l’arte dell’intreccio è legata alla vita e al lavoro nei campi. La materia prima utilizzata, infatti, si reperiva negli uliveti, nei campi di grano dopo la mietitura, tra i rovi infestanti, lungo i muretti a secco: paglia, giunchi, canne, crine vegetali.
I giovani e flessibili rami d’ulivo, in particolare, venivano lavorati, intrecciati e attorcigliati per farne ceste, portapani, panieri. Contenitori utilizzati per la raccolta di frutta e verdura, per l’essicazione dei fichi e dei pomodori.
Contenitori realizzati con quello che la natura aveva da offrire, a km zero diremmo oggi, ed ecosostenibili.
In molti dei nostri centri storici è ancora possibile ammirare l’abilità degli artigiani che con un materiale poverissimo realizzano delle piccole opere d’arte. Gesti lenti, rispettosi che tramandano saperi antichi.
Fortunatamente, sono ancora tante le persone che utilizzano l’arte dell’intreccio, grazie al rinnovato interesse per l’artigianato tipico e per l’entusiasmo con cui molti giovani si avvicinano a questa tradizione.
A Minervino Murge, ad esempio, Enza Tricarico, giovane e intraprendente cestaia, ha ripreso l’antica arte dell’intreccio per realizzare pezzi unici: ceste, cestini e borse con grande creatività e l’uso sapiente dei materiali reperiti direttamente sul territorio.
Sempre a Minervino, potrete ammirare e acquistare ceste di ogni dimensione nella bottega artigiana Cesteria Rurale di Vincenzo Carlone, una vera istituzione nell’arte dell’intreccio.
Dove acquistare
La Cestaia – Enza Tricarico (Minervino Murge)
Tel. 328 220 4636
Cesteria Rurale di Vincenzo Carlone
Via Poggio San Lorenzo 2/A – Minervino Murge